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SQM 1999: descrittori generali degli 
 

 

Aspetti di ORIENTAMENTO

O1 Ambiente La componente ambientale richiede:
  • la conservazione della ricchezza e della potenzialità del nostro ambiente;
  • il rispetto dei principi ecologici ed ambientali;
  • il rispetto ed il sostegno della funzionalità dei sistemi ecologici di cui l’uomo è parte.
L’uomo modifica l’ecosistema nel quale egli vive, perciò il termine ambiente comprende anche quello da lui costruito.
O2 Economia La componente economica riguarda:
  • come soddisfare i bisogni umani, conservando e migliorando il benessere (principalmente inteso in senso materiale);
  • come rispettare i principi economici tramite l’uso efficiente di ogni genere di risorsa a favore della sostenibilità.
O3 Socio-cultura La componente socio-culturale riguarda la conservazione e lo sviluppo del potenziale umano e sociale, comprendendo tutti gli aspetti di abilità professionali, esperienze, conoscenza, costumi, credenze, culture, istituzioni delle comunità sociali e delle loro singole componenti. L’alimentazione di queste potenzialità richiede il rispetto dei principi considerati come essenziali per il buon funzionamento delle comunità, quali la garanzia dei diritti civili, la democrazia, etc.
O4 Equità tra persone L’equità tra le persone, indipendentemente dalla loro condizione sociale, dal loro sesso o dal retroterra etnico o culturale, è il tema centrale nel concetto di sviluppo sostenibile. Si tratta dell’evoluzione del principio di eguaglianza che, sino dai tempi della rivoluzione francese, ha costituito il problema principale nello sviluppo della società occidentale.
Equità è riconoscere e valorizzare le differenze, dando opportunità a tutte le categorie sociali ed a tutte le persone di manifestare le proprie potenzialità nel rispetto di quelle altrui.
La solidarietà è essenziale per migliorare l’equità.

O5 Equità tra comunità L’equità tra diverse comunità (locali, regionali e nazionali) è il tema centrale per lo sviluppo in un mondo nel quale i rapporti tra differenti realtà sociali sono in costante aumento. L’equità fra tutti gli esseri umani diventa un principio indivisibile.
O6 Equità tra generazioni La preoccupazione per le future generazioni è alla base del concetto di sostenibilità. L’equità tra generazioni presenti e future, il principio del mantenimento e dell’aumento generale di opportunità ed opzioni sono aspetti chiave da considerare in tutte le iniziative.
Comunque, non esiste un unico e semplice modo per valutare il cambiamento delle opportunità. Occorre usare tutte le altre componenti dello sviluppo sostenibile per valutare se le iniziative vanno verso l’affermazione dell’equità intertemporale.
O7 Diversità La diversità è una condizione essenziale per lo sviluppo ulteriore in tutti i sistemi in evoluzione. La biodiversità, la diversità economica e culturale determinano la capacità di un sistema di mantenere la propria stabilità dinamica. L’innovazione e l’apertura di nuove condizioni sono possibili quando differenti approcci e soluzioni possono essere combinati per formare nuove prospettive. La diversificazione è quindi una strategia per accrescere la stabilità nel lungo termine.
O8 Sussidiarietà Il principio della Sostenibilità richiede fondamentalmente che tutte le funzioni siano compiute al livello più basso possibile ed entro piccole dimensioni. Il sostegno o la direzione esterna possono intervenire solo quando sono realmente di aiuto al miglioramento della capacità di gestire tali funzioni e se non riducono l’autonomia del sistema interessato.
Il principio di sussidiarietà può essere applicato ad ogni genere di sistema organizzativo: politico, amministrativo, imprenditoriale, tecnico, flussi dei materiali, etc.
Il principio descrive il rapporto e la tensione tra autonomia ed integrazione tra componenti e sistemi (alti e bassi, piccoli e grandi).
Esso è aperto a risposte più diversificate, contrapponendosi a nette separazioni di competenze tra differenti livelli gerarchici e dimensionali. Infatti, in un mondo caratterizzato da complessità crescente, diviene sempre più importante avere la capacità di comprendere responsabilità condivise e negoziate tra vari livelli e dimensioni. Il vecchio concetto di sovranità (nazionale) viene ad essere sostituto dai concetti di governo «multi-livello».
La sussidiarietà implica empowerment delle persone e delle comunità affinché esse siano in grado di gestire e controllare attivamente la propria vita. La sussidiarietà alimenta la democrazia, attraverso stili di governo che permettano ai cittadini di determinare ogni dimensione della loro vita e di migliorare la loro capacità di gestire interazioni sociali eque.
Comprendere le finalità ed i modi di implementare la sussidiarietà è una delle principali sfide dello sviluppo sostenibile. Modalità organizzative e relazioni di potere devono essere continuamente ridefinite, dato che la tendenza verso la globalizzazione dei flussi economici e dei sistemi tecnologici rischia di ridurre i margini di autonoma decisione politica, economica e sociale a tutti i livelli. Solo l’articolazione pratica della sussidiarietà in ogni campo di attività e di vita può essere una risposta a questo problema.
O9 Networking / Partnership Il concetto di networking sottolinea l’importanza di relazioni orizzontali non gerarchiche. Un network si basa su obiettivi e regole decise di mutuo accordo e, quindi, condivise. Le reti sono aperte: le componenti che ne fanno parte possono entrarvi ed uscirne. Le reti assicurano lo scambio di esperienze ed informazioni, organizzano il supporto reciproco tra le loro componenti, stabilizzano i sistemi ed evolvono.
Le reti sono in competizione: le loro componenti possono migrare verso networks più attrattivi. La flessibilità e l’orientamento verso i bisogni dei partecipanti sono dunque fondamentali per la sopravvivenza dei networks.
Il concetto di network non è rilevante solo per i sistemi sociali ma anche per quelli biologici, istituzionali e tecnici. L’enorme successo dell’utilizzo del concetto di network nella tecnologia dell’informazione ed il contemporaneo grande accoglimento in tutti i generi di organizzazione stanno producendo una profonda trasformazione delle società e delle culture di questo mondo.
O10 Partecipazione Tutti gli stakeholders (interlocutori) interessati a o da un problema devono avere l’opportunità di essere coinvolti nei momenti salienti del processo decisionale. Il coinvolgimento è particolarmente importante nelle fasi iniziali di formulazione e definizione del problema e d’identificazione di soluzioni alternative.
La partecipazione è basilare componente della democrazia, favorisce diversità di approcci e può contribuire ad evitare inutili conflitti. La partecipazione rafforza il senso di responsabilità, motiva le persone ad offrire il proprio contributo ed accresce la condivisione delle decisioni. La partecipazione richiede tempo e motivazione dei soggetti interessati, apertura delle istituzioni coinvolte, rottura dei processi decisionali gerarchici. Il cambiamento di tali sistemi è necessario, dato che si corre il rischio di prendere decisioni che non tengono conto di molteplici punti di vista, escludono la collaborazione di altri esperti e delle comunità direttamente interessate. 
La partecipazione riguarda il modo di prendere decisioni in tutti i tipi di sistema sociale inclusi quelli imprenditoriali.
La partecipazione richiede il rispetto di differenti interessi e punti di vista. Essa favorisce, quindi, approcci finalizzati all’integrazione delle componenti dello sviluppo sostenibile.

 

Aspetti di POTENZIALE SOCIALE

P1 Percezione della varietà di approcci allo sviluppo L’esistenza e la percezione della varietà di approcci sviluppano la capacità di fronteggiare, anticipare, determinare e gestire il cambiamento dinamico ed imprevedibile. Con una moltitudine di approcci, ci sono maggiori possibilità che uno di questi sia particolarmente appropriato. Inoltre, approcci tra loro competitivi possono alimentarsi a vicenda determinando un clima favorevole all’innovazione. Importanti requisiti sono:
  • apertura verso differenti tipi di attori;
  • competizione cooperativa che faciliti la nascita di nuovi stili di gestione e governo dei processi e dei sistemi; stili orientati alla crescita di autonomia e responsabilizzazione.
P2 Creatività ed innovazione in una cultura imprenditoriale che enfatizza la responsabilità verso la comunità Una caratteristica fondamentale dello sviluppo locale è la diffusa cultura imprenditoriale tramite la quale le persone affrontano responsabilmente il proprio futuro in modo proattivo e creativo.
L’innovazione creata in un tale ambiente raggiunge maggior successo ed è maggiormente sostenuta se contribuisce allo sviluppo della comunità. La responsabilità verso la comunità è infatti un elemento essenziale in una cultura imprenditoriale che si basa sulle potenzialità regionali e locali.
P3 Capacità di affrontare complessità ed ambiguità e di anticipare il cambiamento Dato che crescono le relazioni interregionali e internazionali, il successo dello sviluppo, autodeterminato ed autogovernato dalle comunità locali e regionali, richiede una crescente capacità di affrontare complessità ed ambiguità. Anticipare il cambiamento diviene sempre più importante.
Le persone e le comunità devono usare vari sistemi di riferimento teorico e pratico allo stesso tempo. Si ampliano così le possibilità di individuare soluzioni che, alternativamente, si adattano meglio alle situazioni contingenti ed alle tendenze di lungo periodo.
L’uso creativo del pensiero laterale e del pensiero strategico aiuta ad affrontare e risolvere positivamente i problemi determinando un cambiamento che risponde alle necessità presenti e future delle persone e delle comunità.
P4 Apertura all’arricchimento della propria cultura ed al miglioramento della coesione multiculturale Un requisito essenziale per lo sviluppo è costituito dalla combinazione tra apertura mentale e capacità di adattare nuovi punti di vista, culture ed opzioni alle specifiche realtà locali e regionali. Questo requisito distingue le comunità dinamiche (proattive) da quelle passive (reattive).
La coesistenza di diverse culture ed il loro reciproco apprendimento stimolano l’innovazione e la creatività. Identità radicate sono un’importante precondizione per questa apertura.
P5 Scoperta e ricodificazione delle specificità territoriali e del sapere locale Sapere locale e specificità territoriali sono spesso dati per scontati e piuttosto trascurati dagli abitanti di un’area. Al fine di prendere coscienza di tali fattori e dare loro il giusto valore, essi vanno riscoperti e reinterpretati in rapporto alle problematiche attuali e nel contesto dello sviluppo sostenibile.
P6 Abilità di raggiungere il proprio livello ottimale di risultati e soddisfazione La maggiore forza di una realtà locale e regionale è la capacità di sviluppare appieno le capacità innate ed il talento dei sui abitanti. Aiutare ognuno a raggiungere un ottimale livello di risultati e di soddisfazione, significa applicare il principio di sussidiarietà nei rapporti tra comunità ed individui. In questo modo si possono liberare considerevoli capacità creative ed innovatrici che contribuiscono allo sviluppo locale e regionale. E’, a tal fine, importante l’empowerment femminile.
L’apprendimento continuo (lungo tutta la vita) è l’essenziale pre-requisito per alimentare creatività ed innovazione, valorizzando il sapere tacito (tacit knowledge) di una comunità sociale.
P7 Distribuzione frattale delle competenze (bilanciamento delle responsabilità tra dimensioni e livelli decisionali) Secondo il principio della sussidiarietà, responsabilità ed autonomia devono essere assegnate al livello più basso possibile ed alla dimensione più piccola. La rigida separazione di competenze è stata spesso la causa di problemi di comunicazione, comportamenti irresponsabili, centralizzazioni e conflitti inutili.
Sistemi e stili di governo basati sulla gestione «multi-livello» (che integra livelli superiori ed inferiori) ed a «geometria variabile» (che integra dimensioni maggiori e minori) risultano essere più adeguati all’attuazione del principio di sussidiarietà. Infatti, così come la natura è caratterizzata da strutture frattali, anche i sistemi sociali possono orientarsi ad organizzazioni frattali, ove le competenze sono distribuite orizzontalmente secondo diversi ordini di grandezza e dettaglio. Deve essere stabilito un appropriato sistema di governo dei livelli più alti e delle dimensioni più ampie (top-down), bilanciato da un flusso contrario di governo dei livelli più bassi e delle dimensioni più ridotte (bottom-up).
A tal fine sono necessari:
  • coinvolgimento, sin dalle fasi decisionali iniziali, di svariati livelli e dimensioni di governo e gestione;
  • abilità di pensare contemporaneamente a livelli e dimensioni differenti;
  • collegamenti multipli tra livelli e dimensioni differenti.
Tale sistema deve essere regolarmente verificato attraverso negoziazione e co-decisione tra le componenti interessate.
P8 Autonomia di potere decisionale all'interno di sistemi che la facilitano La responsabilità per il proprio destino e per uno sviluppo dinamico può crescere solo quando sono presenti opportunità a favore dell’autonomia decisionale. É quindi necessario un sistema organizzativo che faciliti questo processo garantendo:
  • opportunità e spazio per azioni sociali ed individuali concrete e visibili;
  • organizzazioni flessibili ed aperte;
  • capacità di cambiamento delle strutture organizzative.
P9 Fiducia primaria sulle proprie risorse senza compromettere quelle degli altri Il contare, prima di tutto, sulle proprie risorse rafforza le identità locali e la responsabilità per il futuro, accrescendo le capacità di autogoverno per gestire i problemi di equità.
È essenziale l’uso sinergico delle risorse endogene (umane, naturali e create dall’uomo). Su queste basi, ogni area locale può esprimere il proprio modo distintivo di sviluppare l’economia, la cultura e l’ambiente.
P10 Sistema di valori condivisi, considerando le interdipendenze ambientali, socio-culturali ed economiche Per uno sviluppo coerente è indispensabile un sistema di valori condivisi da tutte le componenti di una comunità. I valori, tacitamente o dichiaratamente condivisi, facilitano il processo decisionale, evitano conflitti e possono contribuire a catalizzare interessi e forze per finalità comuni. Lo sviluppo sostenibile non può essere imposto da regole ed interventi esterni. Esso richiede che le interdipendenze e le qualità ambientali, socioculturali ed economiche siano integrate in un sistema di valori condivisi.
Per esempio, in una comunità in cui «la qualità ambientale» è integrata nel sistema di valori sociali, le decisioni quotidiane delle persone saranno guidate dalla preoccupazione per lo stato dell’ambiente. Costoro sosterranno le azioni orientate verso questa direzione e si opporranno a quelle contrarie, avendo una forte percezione sociale dei limiti ecologici come elemento importante per il loro sviluppo locale.
P11 Coesione sociale Lo sviluppo locale o regionale si basa fortemente su interazioni e rapporti di tipo non solamente commerciale. Fiducia e reciproco sostegno sono elementi fondamentali anche nella dinamica cultura imprenditoriale.
Infatti, la coesione sociale facilita l’assunzione e il superamento dei rischi, motiva e rende possibili iniziative che coinvolgono le comunità locali. Sono fondamentali il senso di appartenenza a (e di stima tra) gruppi sociali, le discussioni pubbliche sui valori di riferimento collettivo e la capacità di sviluppare una visione condivisa.
P12 Opportunità e spazio per interazioni eque In una comunità sociale, la partnership e la partecipazione richiedono la presenza di:
  • adeguate opportunità e procedure;
  • una cultura di reciproca accettazione e rispetto;
  • capacità individuali e collettive;
  • apprendimento reciproco;
  • una cultura di moderazione e negoziazione;
  • autonomia e co-decisione delle responsabilità tra partners.
P13 Capacità di creare visioni condivise La capacità di una comunità di sviluppare e condividere visioni coerenti e di lungo periodo è fondamentale per l’autogoverno e l’implementazione di azioni collettive adeguate. Se le visioni non sono condivise e coerenti, i corsi di azione possono essere contraddittori, producendo effetti di disergia locale (minore efficienza dovuta alla dispersione di forze). Possono emergere tendenze a ricorrere ad interventi esterni per migliorare l’efficienza, riducendo così ulteriormente la capacità di autogoverno. È necessario che:
  • si stimoli la capacità di pensare strategicamente a lungo termine;
  • si sviluppino cooperazione ed approcci interdisciplinari;
  • si promuova la partecipazione delle persone e delle comunità sociali ai processi decisionali per la definizione di finalità e risultati aspettati;
  • si sostengano approcci e progetti di sviluppo tra loro competitivi ed alternativi.
P14 Integrazione delle capacità sociali e tecniche nel processo di innovazione Le innovazioni hanno sempre aspetti sociali e tecnici, anche se essi sono spesso considerati separatamente. Il successo dei processi d’innovazione dipende dall’uso di tecnologie e conoscenze appropriate al contesto locale. È quindi importante integrare consapevolmente, nelle varie fasi di innovazione, l’apprendimento continuo di abilità e competenze tecniche e sociali. Questa integrazione può favorire il cambiamento strategico, riducendo resistenze, conflitti e rischi di fallimento.
P15 Accesso all'informazione, al dialogo ed al dibattito A tutti gli stakeholders (interlocutori) deve essere data piena legittimazione di accesso al processo decisionale. Per rendere possibile ed attiva la loro partecipazione, è essenziale:
  • fornire adeguate informazioni, strumenti e possibilità di esprimere consapevolmente il proprio parere;
  • dare trasparenza alle decisioni;
  • fare chiarezza su quali decisioni possono essere concretamente influenzate dagli stakeholders;
  • controllare comportamenti opportunistici per evitare inganni ed abusi che possono deteriorare le opportunità di partecipazione.
P16 Molteplicità di interazioni, sviluppate da animatori locali Stili di vita, diversità e opportunità per la partecipazione in una comunità crescono in base alla molteplicità di differenti tipi di interazione. Sono estremamente utili animatori che stimolano la crescita e la diffusione di iniziative locali e lo sviluppo di networks, sapendo come utilizzare ed organizzare misure di sostegno esterno.
Animazione e motivazione possono liberare e catalizzare inaspettate creatività e competenze locali. A tal fine sono necessari animatori in grado di essere agenti di sviluppo e di cambiamento, capaci cioè di immergersi nel contesto locale per operare all’interno delle interazioni sociali che lo caratterizzano.

Aspetti di DINAMICA

D1 Sviluppo della comprensione dei problemi  Il miglioramento della comprensione dei problemi è il presupposto necessario per sviluppare azioni continue finalizzate ad introdurre cambiamenti reali nei vari contesti sociali. La consapevolezza dei problemi dipende dal ruolo percepito individualmente in relazione alla società di riferimento; ruolo determinato culturalmente da tale interazione sociale. Ecco perché è necessario sviluppare strategie adeguate a comprendere l’ampia gamma di azioni che vanno dallo stimolo alla crescita di consapevolezza fino alla ricerca di nuove soluzioni.
D2 Apprendimento continuo ed aperto L’apprendimento è un processo individuale e sociale che può essere facilitato da opportuni metodi, strumenti e supporti. L’apprendimento comprende varie forme, quali: imitazione delle attività da svolgere (apprendere facendo), adattamento creativo, ricombinazione realmente innovativa di differenti abilità, competenze ed esperienze.
L’apertura verso le esperienze di altre persone, culture e realtà sociali (locali e regionali) facilita la comprensione dei problemi e l’individuazione di possibili soluzioni. Questa apertura, unita all’auto-riflessione ed alla fiducia nella propria identità, è una importante fonte di innovazione.
Una strategia a favore di un apprendimento continuo ed aperto si basa sul rafforzamento delle identità individuali e sociali attraverso: l’individuazione delle proprie specificità; lo scambio di esperienze; lo sviluppo di capacità creative finalizzate al cambiamento; l’accesso ad esempi interessanti.
D3 Negoziazione e co-decisione L’autogoverno delle comunità si basa sulle loro capacità di raggiungere accordi affidabili. Sono necessarie negoziazioni tra tutti i soggetti interessati (stakeholders) per conseguire un ampio consenso, individuare soluzioni eque e determinare decisioni durature. Adeguate procedure e competenze permettono lo sviluppo di strategie di negoziazione. Esse rendono possibili partecipazione, partnership e sussidiarietà. Proporre una negoziazione significa riconoscere l’esistenza di differenti punti di vista, interessi e delle specifiche ragioni che li motivano, in modo tale da poterli integrare nel processo decisionale. Infatti, la negoziazione è efficace se porta alla co-decisione di obiettivi, politiche, iniziative, progetti, etc.
D4 Creazione di una visione condivisa Lo sviluppo è formato da un infinito flusso di micro decisioni, assunte dagli attori in base alle loro principali visioni.
Senza una visione condivisa, non è possibile formulare ed implementare strategie ed obiettivi coerenti. Una visione condivisa può essere creata in molti modi. Anche il tempo necessario a crearla varia secondo le caratteristiche dei gruppi, delle comunità. Le visioni possono, inoltre, avere livelli di concretezza molto differenti. Esistono metodi finalizzati alla creazione di visioni che includono principalmente: la costruzione di scenari di riferimento e la loro discussione in appositi seminari aperti a tutti gli interessati; l’organizzazione di forums come luoghi stabili di dibattito; la diffusione e l’analisi delle buone pratiche; l’organizzazione di dibattiti pubblici, gruppi di lavoro aperti, etc.
D5 Orientamento al cliente Tutte le strategie e le iniziative di sviluppo sostenibile devono utilizzare questo basilare principio imprenditoriale per considerare attentamente gli interessi, i bisogni e le capacità dei gruppi, delle persone e delle comunità verso le quali le loro azioni sono dirette.
Una strategia orientata ai clienti deve partire dalle loro richieste per coinvolgerli direttamente nella formulazione delle azioni (politiche, iniziative locali, etc.).
Ad esempio, il coinvolgimento delle comunità locali va oltre alla progettazione di un’iniziativa locale per lo sviluppo sostenibile e riguarda l'implementazione e la valutazione degli impatti di tale iniziativa.
L’orientamento al cliente serve ad apprendere ed a rendere più efficaci ed efficienti responsabilità e competenze; efficaci perché rispondono con qualità alle esigenze delle comunità e delle persone; efficienti perché finalizzano tutte le azioni alla centralità del cliente, eliminando costi inutili.
D6 Orientamento al risultato Anche questo principio imprenditoriale è di estrema utilità ed importanza per lo sviluppo sostenibile. Infatti, l’orientamento al risultato alimenta un ciclo interattivo basato su:
  • centralità del cliente e suo coinvolgimento nei processi;
  • analisi delle aspettative dei gruppi, delle persone e delle comunità per meglio individuare le finalità di un’iniziativa, di una politica, etc.;
  • formulazione di obiettivi in termini di risultati ed effetti concreti;
  • trasparenza delle decisioni e dei processi di attuazione;
  • monitoraggio dell’andamento dell'iniziativa per coglierne gli effetti economici, socioculturali ed ambientali;
  • riflessioni e retroazioni sulla strategia adottata per introdurre i necessari cambiamenti durante la sua realizzazione;
  • monitoraggio di successi e difficoltà;
  • valutazione di risultati effettivi in rapporto con quelli attesi.